Vaccinazioni anti-INFLUENZALE e anti-COVID
All'attenzione di tutte le persone con Sclerosi Multipla.
Con l’arrivo dell’inverno, che porta con se la diffusione del virus influenzale stagionale e la persistente/crescente circolazione delle nuove varianti del COVID-19, abbiamo pensato fosse utile fornirvi alcune informazioni e alcuni riferimenti in merito alla campagna vaccinale in corso.
Leggete dunque con attenzione le informazioni che troverete di seguito, comprensive di riferimenti/link alle fonti Istituzionali (Ministero della Salute) da cui sono state estrapolate.
NB: non si tratta di informazioni esaustive - che possono essere facilmente reperite sulle pagine dedicate (con relative Circolari) del Ministero della Salute - ma utili, ci auguriamo, ad orientarsi nella scelta di praticare o meno le vaccinazioni in oggetto.
INFLUENZA e VACCINO ANTI-INFLUENZALE
(NB: praticabile nella stessa seduta/giorno in cui si pratica la vaccinazione anti-COVID19)
(Informazioni estrapolate dalle pagine web dedicate del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/portale/influenza/homeInfluenza.jsp, https://www.salute.gov.it/portale/influenza/dettaglioFaqInfluenza.jsp?lingua=italiano&id=103 e dalla pagina dedicata dell’AISM https://www.aism.it/sclerosi_multipla_e_influenza_informazioni_e_raccomandazioni_l%E2%80%99autunnoinverno)
Perché vaccinarsi ?
Perché l’influenza, per quanto possa decorrere nella maggior parte dei casi in forma leggera, può talvolta assumere - soprattutto nelle persone cosiddette “fragili / a rischio” (definite, come vedremo più avanti, in base all’età avanzata e alla presenza di alcune condizioni/malattie preesistenti) - un decorso severo, dovuto alla comparsa di una serie di possibili complicanze. Queste ultime, che vanno dalle polmoniti batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (quali ad esempio il diabete mellito, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche), possono infatti condurre più facilmente al ricovero in ospedale e ad esiti gravi, fino ad arrivare al decesso. Alcuni studi hanno anche messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, non bisogna dimenticare che casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopracitate.
A chi è raccomandata la vaccinazione ?
Sebbene il vaccino è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni, il vaccino viene raccomandato alle seguenti categorie di soggetti “fragili / ad alto rischio” di complicanze o ricoveri correlati all'influenza (NB: in rosso sono evidenziate le categorie di maggiore interesse per le persone con SM):
- Persone di età pari o superiore a 65 anni.
- Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”.
- Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti dalle seguenti patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
- malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
- diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30)
- insufficienza renale/surrenale cronica
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
- tumori e in corso di trattamento chemioterapico
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci (*) o da HIV
(*) In merito ai farmaci utilizzati nella SM, che rientrano in questa indicazione, devono essere considerati, in particolar modo:
- Fingolimod (GILENYA) - Siponimod (MAYZENT) - Ozanimod (ZEPOSIA) - Ponesimod (PONVORY)
- Ocrelizumab (OCREVUS) - Ofatumumab (KESIMPTA) - Rituximab (vari nomi commerciali)
- Alemtuzumab (LEMTRADA)
- Cladribina (MAVENCLAD)
- Uso prolungato di cortisonici --> previa discussione con il proprio neurologo curante.
- Qualsiasi altra terapia immunomodulante/immunosoppressiva che determini deficit della risposta anticorpale o cellulare (cioè una riduzione significativa e prolungata dei globuli bianchi o loro sottotipi, es. linfociti) --> previa discussione con il proprio neurologo curante.
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
- patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
- epatopatie croniche.
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
- Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
- Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).
- Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (per maggiori dettagli riguardo questa categoria di soggetti è possibile consultare le FAQ presenti sul sito del Ministero della Salute: https://www.salute.gov.it/portale/influenza/dettaglioFaqInfluenza.jsp?lingua=italiano&id=103
NB: si tenga presente che, nel caso di persone con SM che presentino più elementi di “rischio/fragilità“ tra quelli sopraelencati, come ad esempio “età avanzata e terapia immunosoppressiva”, oppure ”età avanzata e disabilità elevata”, oppure “terapia immunosoppressiva e altre patologie” (es.: diabete mellito, neoplasie, cardiopatia, insufficienza renale o respiratoria, etc), la raccomandazione a sottoporsi alla vaccinazione diventa ancora più forte e urgente.
Quali sono le modalità di somministrazione del vaccino ?
(Per maggiori informazioni su questo punto può essere utile consultare la seguente pagina del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/portale/influenza/dettaglioFaqInfluenza.jsp?lingua=italiano&id=103 e discutere con il proprio Medico di medicina generale/Pediatra e/o presso il centro vaccinale di riferimento per valutare quando e come procedere alla vaccinazione).
- Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile.
Riguardo la risposta al vaccino, cioè la protezione che conferisce contro il virus influenzale
- Nei soggetti sani la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.
- Nelle persone con ridotta funzionalità del sistema immunitario, per cause congenite o acquisite, come in caso di assunzione di terapie che hanno un significativo impatto sul sistema immunitario (per le persone con SM devono essere prese in considerazione le terapie elencate nel paragrafo precedente), invece, la risposta al vaccino può essere più lenta e/o ridotta in quanto a efficacia e durata. Ancora di più, però, in questo scenario, la vaccinazione è fortemente raccomandata perché conferisce comunque una qualche forma di protezione verso il virus influenzale che, altrimenti, in caso di contagio, troverebbe la strada spianata sia dal deficit immunitario e sia dalla mancanza di una qualsiasi forma di protezione conferita dal vaccino, aumentando notevolmente il rischio di un decorso severo/complicato dell’infezione (soprattutto se si tratta, poi, di una persona con SM particolarmente fragile, come in presenza di età avanzata, copatologie e/o livelli elevati di disabilità). Proprio da qui la scelta degli esperti (infettivologi e immunologi) - basata su forti evidenze cliniche e scientifiche raccolte negli anni - di inserire i soggetti che assumono immunosoppressori nel gruppo ad “elevato rischio/fragili”, per i quali è fortemente raccomandata la vaccinazione, sebbene questa possa conferire una minore protezione rispetto ai soggetti sani di pari età.
I pazienti immunodepressi possono effettuare la vaccinazione?
- I vaccini antinfluenzali stagionale disponibili NON contengono virus viventi e/o attenuati, ma soltanto virus inattivati o parti (proteine) del virus (NB: fa eccezione soltanto il vaccino in formulazione spray, che è composto da virus attenuati e che viene utilizzato nei bambini tra i 2 e i 18 anni; questo vaccino NON dovrebbe essere MAI somministrato a persone e bambini trattati con farmaci immunomodulanti/immunosoppressivi (in quanto il virus potrebbe in qualche raro caso riattivarsi e dare i sintomi - finanche severi - della malattia contro cui doveva proteggere).
E’ possibile ricevere nella stessa giornata/seduta il vaccino anti-influenzale e quello per il COVID-19 ?
- Assolutamente sì, basta parlarne con il proprio Medico di famiglia o presso il proprio centro vaccinale. (Fonti Ministero della Salute: https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_6_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=178; https://www.youtube.com/watch?v=qnWoT8dD1-w)
Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti contattare il Centro SM utilizzando ESCLUSIVAMENTE questi due canali:
- E-mail: centrosm.neuro1.napoli@gmail.com
- Telefono: 081-5665145 - lunedì-giovedì 8:00-13:00
COVID-19 e VACCINO/DOSE RICHIAMO ANTI-COVID-19
(NB: praticabile nella stessa seduta/giorno in cui si pratica la vaccinazione anti-INFLUENZALE)
Le nuove/ultime varianti del virus (SARS-CoV-2) responsabile del COVID-19 continuano purtroppo a circolare con una certa frequenza in tutto il mondo, incluso il nostro Paese, con un rialzo molto significativo dei contagi nelle ultime settimane.
Come già detto sopra in merito all’influenza, nella maggior parte delle persone che contraggono il COVID-19, la malattia evolve in forma lieve-moderata, con o senza la comparsa di una sindrome febbrile, sotto forma per lo più di un forte raffreddore o di un episodio simil-influenzale. Di contro è ormai acclarato che nei cosiddetti soggetti “a rischio/fragili” non sufficientemente immunizzati (che si trovano, cioè, in una delle seguenti condizioni: mai vaccinati e/o senza pregressa/recente infezione o vaccinazione per il COVID-19), si creano le condizioni per cui, in caso di infezione, il decorso può essere più grave/complicato, per l’elevato rischio di complicanze (in primis la polmonite).
Il Servizio Sanitario Nazionale – in comune accordo con le direttive emanate, tra gli altri, dall’OMS, da EMA e da AIFA - ha pertanto avviato, in contemporanea con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di nuovi vaccini a mRNA adattati (per iniziare) alla variante Omicron XBB.1.5.
L’obiettivo della campagna di vaccinazione è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19.
Indicazioni e raccomandazioni (vedi Circolari Ministeriali del 27.09.2023 e del 14 .08.2023).
- Una dose di richiamo del vaccino adattato è offerta attivamente alle seguenti categorie a maggior rischio (NB: vengono evidenziate in rosso le condizioni di maggiore interesse per le persone con SM; la lista completa e altri dettagli si trovano nell’allegato 2 della sopracitata circolare del Ministero della Salute del 27.09.2023 - https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=96278):
- Persone di età pari o superiore a 60 anni
- Ospiti di strutture per lungodegenti
- Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum” comprese le donne in allattamento
- Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave:
- Malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodenegerative;
- Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
- Attesa di trapianto d’organo;
- Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3.
- La vaccinazione è consigliata anche a familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità.
- Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
NB: riportiamo di seguito l’elenco dei farmaci utilizzati nella SM e che rientrano in questa categoria (così come sono stai riportati anche nella sezione relativa alla vaccinazione anti-influenzale):
- Fingolimod (GILENYA) - Siponimod (MAYZENT) - Ozanimod (ZEPOSIA) - Ponesimod (PONVORY)
- Ocrelizumab (OCREVUS) - Ofatumumab (KESIMPTA) - Rituximab (vari nomi commerciali)
- Alemtuzumab (LEMTRADA)
- Cladribina (MAVENCLAD)
- Uso prolungato di cortisonici --> previa discussione con il proprio neurologo curante.
- Qualsiasi altra terapia immunomodulante/immunosoppressiva che determini deficit della risposta anticorpale o cellulare (cioè una riduzione significativa e prolungata dei globuli bianchi o loro sottotipi, es. linfociti) --> previa discussione con il proprio neurologo curante.
Altre condizioni/copatologie che rendono i soggetti ad “alto rischio/fragili”:
- Malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l’ipertensione polmonare, l’embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;
- Malattie dell’apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno;
- Malattie cerebrovascolari;
- Diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo;
- Obesità (BMI >30);
- Dialisi o insufficienza renale cronica;
- Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi;
- Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
- Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
- Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T);
- Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
- Asplenia anatomica o funzionale Pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione;
- Infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/μl o sulla base di giudizio clinico;
- Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
- Sindrome di Down;
- Cirrosi epatica o epatopatia cronica grave;
Riguardo la risposta al vaccino, cioè la protezione che conferisce contro il COVID-19
- Nei soggetti sani la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.
- Nelle persone con ridotta funzionalità del sistema immunitario, per cause congenite o acquisite, come in caso di assunzione di terapie che hanno un significativo impatto sul sistema immunitario (per le persone con SM devono essere prese in considerazione le terapie elencate nel paragrafo precedente), invece, la risposta al vaccino può essere più lenta e/o ridotta in quanto a efficacia e durata. Ancora di più, però, in questo scenario, la vaccinazione è fortemente raccomandata perché conferisce comunque una qualche forma di protezione verso il virus del COVID-19 che, altrimenti, in caso di contagio, troverebbe la strada spianata sia dal deficit immunitario deterrminato dalla terapia immunosoppressiva e sia dalla mancanza di una qualsiasi forma di protezione conferita dal vaccino, aumentando notevolmente il rischio di un decorso severo/complicato dell’infezione (soprattutto se si tratta, poi, di una persona con SM particolarmente fragile, come in presenza di età avanzata, copatologie e/o livelli elevati di disabilità). Proprio da qui la scelta degli esperti (infettivologi e immunologi) - basata su forti evidenze cliniche e scientifiche raccolte negli anni - di inserire i soggetti che assumono immunosoppressori nel gruppo ad “elevato rischio/fragili”, per i quali è fortemente raccomandata la vaccinazione, sebbene questa possa conferire una minore protezione rispetto ai soggetti sani di pari età.
- Ulteriori note/chiarimenti: per i pazienti SM che assumono le terapie elencate sopra, sarebbe opportuno – laddove possibile – procedere con la vaccinazione/richiamo anti-COVID-19 rispettando alcune tempistiche rispetto alla prima e/o all’ultima somministrazione della terapia (nel caso di Ocrevus e Rituximab, ad esempio, almeno 3 mesi dopo l’ultima somministrazione e almeno 1 mese prima di quella successiva), al fine di ottenere una maggiore efficacia e dunque protezione da parte del vaccino. Di contro, però, vista la campagna del SSN a sostegno della co-vaccinazione per Influenza e COVID-19 nella stessa seduta/occasione e tenuto conto che la vaccinazione per l’Influenza va necessariamente effettuata in uno stretto lasso temporale, al fine di contrastare l’ondata epidemica stagionale (che in realtà quest’anno potrebbe sovrapporsi in buona parte con quella del COVID-19), si potrà anche soprassedere – in caso di co-vaccinazione - dal rispettare, laddove difficile e/o impraticabile, la tempistica sopra consigliata. Per una eventuale gestione personalizzata della questione, si rimanda ad un colloquio dedicato tra paziente con SM e medico/neurologo curante.
Altre informazioni utili (estratte sempre dalla medesima Circolare del Ministero della Salute del 27.09.2023)
- L’elenco sopra riportato delle condizioni di "fragilità/rischio" potrebbe non essere esaustivo e pertanto si chiede la collaborazione al medico, che conosce la storia clinica della persona, nel valutare i casi nei quali sussista il rischio che l'infezione da SARS-CoV-2 possa aggravare malattie di base, o causare forme gravi di COVID-19.
- Si ribadisce l’importanza della valutazione del rapporto benefici/rischi al fine di stabilire l’eleggibilità alla vaccinazione.
- A richiesta e previa disponibilità di dosi, la vaccinazione è disponibile anche a coloro che non rientrano nelle categorie a rischio.
- Il richiamo, di norma, ha una valenza di 12 mesi.
- La dose di richiamo è raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino anti-COVID-19 ricevuta o dall’ultima infezione (data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di dosi ricevute o di diagnosi di infezione.
- Una singola dose di vaccino adattato è indicata anche per coloro che non sono mai stati vaccinati (ciclo primario).
- È possibile la co-somministrazione del nuovo vaccino adattato con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale), fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso o valutazioni cliniche.
- In fase di avvio della campagna, la vaccinazione, pur rimanendo raccomandata per tutti i gruppi di persone indicati e disponibile anche per coloro che non rientrano nelle suddette categorie, sarà prioritariamente somministrata alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, con particolare riferimento ai soggetti con marcata compromissione del sistema immunitario, agli operatori sanitari e sociosanitari.
- Il Ministero raccomanda di segnalare tempestivamente qualsiasi sospetta reazione avversa al sistema di farmacovigilanza dell’AIFA. Le sospette reazioni avverse ai farmaci, compresi i vaccini.
Per eventuali richieste di informazioni e/o chiarimenti contattare il Centro SM utilizzando ESCLUSIVAMENTE questi due canali:
- E-mail: centrosm.neuro1.napoli@gmail.com
- Telefono: 081-5665145 - lunedì-giovedì 8:00-13:00
Cordiali saluti,
Dr. Antonio Gallo & Staff del CSM